Eresie antiche, eresie moderne...

Principali eresie nella storia del cristianesimo.
Introduzione per principianti assoluti curata da Francesca.



Nota. 
Idealmente questo post fa seguito ad altri due precedenti che consentono di comprendere al meglio tutto l'argomento:

1 - Ricetta della Tradizione: spaghetti

2 - Cosa è la Tradizione cristiana

Si tratta però di due post abbastanza lunghi che richiedono del tempo per la lettura. Quindi ve li ho linkati qua sopra e ve li raccomando ma capisco che non possiamo stare tutto il giorno col naso appiccicato allo smartphone. In genere mi piace scrivere degli articoli molto più brevi... 
Faccio delle eccezioni per alcuni argomenti informativi di base in cui riassumo una grande mole di dati ad uso dei ricercatori online - principianti.

Il presente post può comunque essere letto come tematica "a sè" senza problemi particolari. Solo che potrebbe far sorgere delle domande ai principianti di cristianità, ed è proprio per loro che avevo scritto i due lunghi articoli "propedeutici".

Avviso ai naviganti: è lungo pure questo. Eppure, pensate che ho schematizzato solo alcune delle numerosissime eresie... 
Il curatore del sito eresie.it ci ha messo 12 anni per raccoglierle tutte e farne delle paginette-bignami per la rete. Io ci ho messo molto meno per redigere questa specie di introduzione per principianti. Spero che sia utile a chi non ha molto tempo ma vuole acquisire delle conoscenze non banali e non generiche.



Cominciamo dai concetti di base.
Visto che ultimamente ho utilizzato metafore culinarie... Potrei iniziare dicendo che LA VERA ERESIA non consiste nel mettere la cipolla negli spaghetti aglio&olio.
O il tofu al posto della mozzarella sulla pizza.
Oggi il termine "eresia" viene utilizzato principalmente in questi ambiti quotidiani scherzosi ma la vera eresia è roba seria.
Nelle "eresie gastronomiche" io sono peraltro abbastanza ferrata in quanto celiaca nonché intollerante ai latticini - e questo significa che la mia cucina è praticamente tutta un'eresia. (Una buonissima eresia hehe).

Per proseguire con la filosofia-da-cucina: alla fine l'importante è sempre conoscere (o riconoscere) la ricetta originaria da cui si parte, e non pretendere che il tofu passi per formaggio, o che la cipolla faccia le veci dell'aglio senza che nessuno sollevi obiezioni.
I gusti sono gusti e si può mangiare tutto quello che si vuole, anche i fagioli con la marmellata... Tuttavia riconoscere che la pasta al pomodoro prevede i pomodori (e non il colorante alimentare rosso) risulta un atteggiamento onesto quanto realistico.

La cosa diventa di capitale importanza quando parliamo delle vere eresie cioè quelle di ambito religioso e spirituale.
[vedi l'Appendice alla fine della pagina in cui puoi leggere la definizione tecnica di "eresia" nel suo ambito originario, ossia quello della fede]

Oggi purtroppo il "pensiero deviato" viene principalmente considerato come "libertà di pensiero". E, da un punto di vista relativistico, in qualche modo lo è (perché se non ci sono punti di riferimento non si può neanche dire chi devia e chi va dritto).
Tuttavia, definendo "libertà di pensiero" la deviazione (grave e volontaria) dal pensiero autentico originario, sembra che chi si occupa di individuare il pensiero eretico (e i suoi pericoli) voglia impedire alla gente il libero pensare.

Per quanto mi riguarda, in questo post mi occupo di eresia in due sensi e per due motivazioni principali:

#1 . Conoscere un po' di storia del cristianesimo attraverso le (numerosissime) correnti anti-cristiane contro le quali il nostro popolo ha dovuto combattere. 

[nota: ho già specificato in altro articolo molto accurato che "combattere" non significa "dare alle fiamme" - e che le brevi epoche storiche in cui "tutti incendiavano tutti", anche in misura ben maggiore di qualche episodio da addebitare alla Chiesa Cattolica, non sono di certo auspicabili. Con l'occasione comunque vi invito a fare delle serie ricerche storiche, cioè quelle cose che provengono dagli studiosi chiamati "storici" ed aventi un titolo accademico comprovato, con almeno un decennio di ricerca universitaria sul groppone, possibilmente atei e indipendenti - ricerche dalle quali desumere fin dall'antichità "chi bruciava chi" e perché, ma soprattutto constatare il numero dei "bruciati" da addebitare ai cristiani rispetto a quelli di altri "gruppi", religiosi o atei, nonché altre simpatiche atrocità commesse dai non-cristiani fino all'altro ieri. Così, tanto per polemizzare. Non certo per giustificare eventuali roghi di eretici, i quali, anche se non di rado si dilettavano ad ammazzare e ad incendiare i passanti, meritavano di certo la prigione più che il rogo, ma si sa che in passato non si andava tanto per il sottile. E la Chiesa non faceva eccezione. E avrà pure fatto i suoi errori e le sue angherìe, delle quali non andiamo fieri.
L'unica vera eccezione è che i tribunali ecclesiastici contavano pene di morte e torture in misura infinitamente minore dei tribunali civili - che di "civile" avevano ben poco se li guardiamo con occhi moderni. In altri termini: per alcuni sarà dura ammetterlo ma i più "garantisti" della storia sono sempre stati i cattolici, fino a giungere allo sviluppo occidentale tutto cristiano che abolisce e che combatte la pena di morte. Io sono ovviamente contro la pena di morte, tuttavia credo che per giudicare correttamente certe epoche passate in cui bisognava difendersi dalla violenza dilagante: bisognerebbe solo provare a viverci. Non li giustifico. Solo invito a contestualizzare storicamente le azioni. Un uomo primitivo e uno del medioevo non vanno giudicati con le categorie di oggi].

Per tornare alla storia delle eresie anti-cristiane, vediamo perché è importante conoscerle, delinearle, e combatterle senza paura di essere tacciati di fondamentalismo.

Il motivo di base:
il bene per gli esseri umani è definire la propria identità. Non distruggerla in un minestrone indefinito.

Il "vogliamoci bene: siamo tutti uguali!!" si è rivelato un atteggiamento deleterio quando non ha considerato:

A) innanzitutto chi lo dice che "siamo tutti uguali"?
Risposta: lo dice il cristianesimo. Solo ed esclusivamente il cristianesimo. Neanche l'ateismo arriva a tanto. Infatti generalmente i diversi ateismi considerano inferiori i "poveri" credenti.

B) è vero che siamo tutti uguali, - e infatti l'affermazione è introdotta nella storia umana dal cristianesimo.
Però noi cristiani aggiungiamo un dettaglio: riconoscere la stessa dignità a tutti passa necessariamente dal riconoscimento della diversa identità di ognuno. Non dal livellamento.

#2 . Individuare il vero autentico messaggio cristiano, la fede cristiana. 
Domanda. Perché è così importante stabilire la Verità?
Risposta. Perché - anche se non ce ne rendiamo conto immediatamente - se la nostra vita si fonda su qualcosa... è fondamentale stabilire bene su cosa. In ogni caso, che lo riconosciamo oppure no, è sempre fondata su qualcosa. Cioè su un credo (anche l'ateismo è un credo).
Una fede diversa determina una vita diversa. Non è un fatto mentale. È un fatto pratico. Quello che fai dipende da quello che credi.

Per ritornare alle analogie in cucina: per me è chiaro che mangiare senza glutine è una deviazione obbligata determinata da una mancanza di salute (in questo caso l'incapacità del mio fisico di gestire il glutine).
Eppure c'è anche una certa 'filosofia salutistica' secondo la quale i celiaci sarebbero solo una normalissima variante fisica umana. Ecco, io non la penso così.
Una cosa è dire che io sono felicissima uguale a te che mangi la pizza di kamut, mentre io la mangio di riso e magari sono così brava a preparare piatti-senza-glutine da fare invidia a quelli-con-glutine.
Ben altra cosa sarebbe affermare che le tagliatelle di grano duro sono la stessa identica cosa delle tagliatelle di riso, arrivando magari a dire che le tagliatelle per celiaci sono la "normalità" e che i mangiatori-di-frumento ci hanno scippato il titolo di "normali".
Si può perfino preferire la celiachia alla normale condizione dei non-celiaci, si può addiritura amare follemente il riso bollito a colazione, molto più di una brioche col caffé... ma non si può pretendere di affermare seriamente che la celiachia sia la normale condizione umana.
Questo è semplicemente illogico. Oltre che anti-scientifico.

Quando trasferiamo il discorso in ambito di fede cristiana la cosa si complica ulteriormente. E diventa ancora più importante dare delle corrette definizioni.

Definire il "vero cristianesimo"  non è una questione di aver ragione sugli altri o di sentirsi più bravi... 

Si tratta invece di quello che si potrebbe definire il diritto di ogni persona di conoscere Gesù Cristo.

Ecco il punto: le eresie sono state e sono quelle correnti di pensiero che applicate alla vita quotidiana impediscono di vedere distintamente Gesù Cristo, in tutta la sua luce, in tutto il suo splendore, in tutto il Suo Amore. Ed essendo Lui la Via, la Verità e la Vita, viene in qualche modo impedito l'incontro con la Via, la Verità e la Vita.
Attenzione: anche una persona cattolica, un prete cattolico, un vescovo o un teologo "cattolico" che comunicassero pensieri eretici allontanerebbero comunque dalla Verità di Cristo. Infatti non sto dicendo che tutti i cattolici sono bravi e che tutti gli altri sono cattivi.
Ma è come per il tofu: chiamarlo "formaggio" non cambia il fatto che si tratti di fagioli di soia.
Se un cattolico, nei fatti, insegna qualcosa che corrisponde più allo gnosticismo, all'arianesimo, alla superstizione o al sopruso, si tratta comunque di eresie e di devianze, non di cattolicesimo.
Se invece un fratello protestante veicolasse un vero pensiero cattolico (come insegnato originariamente dalla Chiesa Cattolica), allora quello sarà vero cristianesimo - nonostante possa provenire dalla bocca di una persona "iscritta" ad un gruppo protestante.

In altre parole: la verità è oggettiva. Non è soggettiva e non è nominalistica (cioè non dipende dal nome che gli si dà a dispetto della realtà).

Ecco perché ancora oggi è importante conoscere almeno un poco del pensiero eretico della storia.
Se ne possono trarre degli ottimi insegnamenti. Da un male che è accaduto possiamo trarre un bene, cioè ricaviamo oggi una conoscenza di ciò che NON è cristiano.
A qualcuno interessa?
Secondo me a molti interessa.

Diamo la parola a Mr. Chesterton:
"Il 90% di ciò che chiamiamo nuove idee sono semplicemente vecchi errori.  Uno dei principali compiti della Chiesa Cattolica è far sì che la gente non commetta questi vecchi errori, in cui è facile ricadere, ripetutamente, se le persone vengono abbandonate, sole, al proprio destino. La verità concernente l’atteggiamento cattolico nei confronti dell’eresia o, si potrebbe dire, nei confronti della libertà, può essere rappresentata dalla metafora di una mappa. 
La Chiesa Cattolica possiede una mappa della mente che sembra la mappa di un labirinto, ma che in realtà è una guida per orientarsi nel labirinto. Questa mappa è stata compilata utilizzando conoscenze che, nel mondo della scienza umana, non hanno paragoni. 
Non vi sono altri casi di istituzioni intelligenti che hanno, con continuità, pensato sul pensiero per duemila anni. 
È un’esperienza che ricopre quasi tutti i campi esperibili e, in special modo, gli errori. Ne risulta una mappa che evidenzia con chiarezza tutti i vicoli ciechi e le strade dissestate, nonché le vie che si sono dimostrate fuorvianti grazie alle testimonianze forniteci da coloro che le hanno seguite.
Su questa mappa della mente gli errori vengono segnati come eccezioni; mentre gran parte di essa è costituita da campi da gioco e terreni di caccia fioriti, dove la mente può spaziare con tutta la libertà che le è propria, per non parlare dei numerosi campi di battaglia intellettuale dove il combattimento è quanto mai incerto e imprevedibile. Ma c’è la responsabilità di segnalare determinate strade che conducono al nulla o alla distruzione, ad un muro cieco o a un precipizio.
Così facendo, si previene la possibilità che le persone perdano il loro tempo, o le loro vite, in sentieri che si sono dimostrati ripetutamente, nel passato, vani o disastrosi, ma che possono ancora, in futuro, intrappolare ripetutamente i viandanti. La Chiesa si prende la responsabilità di mettere in guardia il suo popolo su queste realtà, e sta proprio qui l’importanza del suo ruolo. Dogmaticamente essa difende l’umanità dai suoi peggiori nemici, quei mostri antichi, divoratori orribili che sono i vecchi errori".




Le eresie in 2000 anni sono state centinaia e centinaia... e spesso hanno coinvolto intere generazioni e intere zone geografiche, contaminando magari in parte anche i cristiani veraci che hanno vissuto le loro esistenze su quelle basi "deviate".
(Domanda: dove e come la rintracciamo la "veracità"? Risposta: leggete i miei post introduttivi che vi ho linkato all'inizio).

Vi renderete conto che pensare in generale al cristianesimo come ad un blocco compatto che avanza nei secoli senza ostacoli è solo una fantasia romantica. Allo stesso tempo ci si renderà conto del "fenomeno Chiesa Cattolica" che come una barca in mezzo alle tempeste vive e naviga da 2000 anni col suo messaggio integro a bordo, conservato 'miracolosamente' come in un luogo di profondo silenzio sacro - accessibile a chiunque sia stanco di udire voci urlanti che dicono tutto e il contrario di tutto.



In questo post illustrerò per grandi linee solo alcuni dei più importanti fenomeni eretici. Per ognuno disponiamo di interi trattati e di studi storici, ma io ve li presenterò in stile Bignami cioè solo in estrema sintesi.

Come perfetta introduzione alle eresie, vi raccomando di nuovo (lo so, insisto) la lettura dei miei post "propedeutici". Per avere il quadro completo e sapere dove situare le deviazioni eretiche.
(sono dei post per lo studio del cristianesimo che inserisco nel mio blog come approfondimenti per chi desidera andare un po' oltre il catechismo delle elementari).
Post introduttivo n.1
Post introduttivo n.2
Comunque, se non avete tempo, potete ugualmente continuare a leggere - senza problemi - i grandi filoni eretici storici.



Per mia comodità mi rifaccio al lavoro di sintesi generale già realizzato dal sito www.eresie.it , da wikipedia e da cathopedia.
Con qualche mia integrazione, e con l'aggiunta di alcune eresie dei tempi attuali.
Un po' copioincollo e un po' redigo io delle super-sintesi.

Non pensate che le antiche eresie siano solo roba vecchia. Spesso rispuntano in varie forme e sfumature anche oggi.



Eccone alcune per sommi capi:

Gnosticismo.
Le correnti gnostiche anticristiane nascono già nel secondo secolo. E percorrono in varie forme la storia del cristianesimo fino a certi fenomeni settari contemporanei.
Lo gnosticismo è una di quelle cose appiccicose, vastissime, subdole che fin dall'inizio non ci lascia in pace. Secondo alcuni questa filosofia ha la sua radice in certe correnti dell'antico giudaismo; secondo altri deriva da correnti greche - ellenistiche e dai culti misterici pagani. Secondo alcuni viene da oriente, secondo altri da occidente. Fatto sta che i movimenti e le congreghe gnostiche sono di vario tipo, impossibile qui descriverle tutte. Applicate al cristianesimo si esprimono ad esempio come:
->> sètte che affermavano che Gesù fosse stato solo uno spiritello con parvenza di uomo. Insomma sembrava un uomo che camminava, predicava, eccetera, e invece era una specie di fantasmino.
->> sètte che affermavano che per ottenere la salvezza ed essere "eletti" bisognava passare attraverso delle "tappe" che avrebbero portato alla vera conoscenza di Gesù e delle cose divine. In altre parole: una salvezza attraverso la conoscenza (gnosi).
Ma non una "conoscenza" normale che possono avere tutti i cristiani ascoltando un po' di catechismo o di spiegazione da un maestro. No. Le sètte gnostiche propongono percorsi segreti, pratiche rituali, formule e parole senza le quali Dio non ti considererà un "eletto". Pratiche molto impegnative, spesso accessibili solo ad "intellettuali" e solo conducendo volontariamente una vita a parte all'interno del proprio gruppo esclusivo. Tutto ciò è profondamente contrario al cristianesimo che propone invece sacramenti e ritualità aperti a tutti gli uomini di buona volontà. Per dirla tutta: secondo noi cristiani cattolici un perfetto ignorante che riceve un sacramento ha comunque tutto ciò che gli serve e che Dio vuole donargli. Se poi la persona vuole studiare può farlo ed è pure utile (e anche consigliato) ma lo studio non determina che quel cristiano sia migliore o peggiore. Anzi un analfabeta può anche essere moralmente migliore di un intellettuale. Dipende dalla persona e dalla sua relazione con Dio. Non dipende dallo studio che ha effettuato o dagli esami teorici che ha sostenuto. Il cristianesimo puro è realtà concreta. L'altra cosa invece è gnosticismo. (In parte, una certa vena di gnosticismo è ispiratrice del protestantesimo).
->> sètte molto ascetiche ed esclusive che rifiutavano il mondo materiale per una vita "tutto spirito".

Docetismo.
Il docetismo è un esempio di  dottrina gnostica. Il suo nome deriva dal verbo greco dokéin, che significa "apparire", e trovò in un tale di nome Basilide uno dei suoi primi assertori (nato intorno al 120 d.C. morto intorno al 140 d.C. -  sì, è morto a circa 20 anni).
Secondo i docetisti, non era concepibile che in Gesù Cristo potessero convivere contemporaneamente natura umana e divina, essendo queste rappresentazioni, rispettivamente, del Male e del Bene. Da questa considerazione deriva che Cristo non poteva avere un corpo umano reale, ma soltanto un corpo etereo o apparente.

Marcionismo.
Il nome deriva da Marcione, il quale nel secondo secolo afferma che si debba abolire l'Antico Testamento e conservare solo il Nuovo Testamento (anzi solamente una parte del NT). Tutto ciò perché sostiene che il Dio d'Israele non ha niente a che fare con Gesù Cristo. In pratica il Padre di Gesù Cristo è un altro Dio: quello vero (e quindi quello di Israele è falso).
È in qualche modo anche una forma di antisemitismo.
Marcione viene scomunicato ma di danni ne fa parecchi e le sue influenze permangono in vario modo anche in altri gruppi anticristiani successivi.

Monarchianismo, modalismo, adozionismo -
Si presentano tra il secondo e il quarto secolo. Si tratta di un'affermazione del principio unico (monarca) in contrapposizione alla Trinità o TriUnità che vede 3 Persone "fatte" di unica sostanza divina. Il monarchianismo sfocia ad esempio nel modalismo in cui Dio avrebbe delle "modalità" di esprimersi (ad es. Gesù e Spirito Santo) ma tali modalità non sono Dio. Sono una sorta di "modi" di essere o di agire.
Un'altra derivazione del monarchianismo è l'adozionismo in cui Dio avrebbe adottato l'uomo Gesù il giorno del suo battesimo nel Giordano, mentre prima non sarebbe stato suo Figlio.
Per noi cristiani invece la Trinità è sempre stata così perché è Dio stesso. Il fatto che l'Incarnazione avvenga in un dato momento storico (e che in quel momento sia visibile a noi uomini) non cambia la realtà trinitaria.
Una moderna forma di adozionismo entra a far parte della cosiddetta Teosofia.

Manicheismo - Terzo secolo in poi. Dal nome Mani, il suo ideologo. Dualismo assoluto che pervade il cosmo. Per i manichei il mondo è un'eterna lotta tra due forze equivalenti: Luce e Tenebre, il Bene e il Male.
[Ciò è in netto contrasto con il cristianesimo perché per noi l'Assoluto è solo il Bene. Il trionfatore, Colui che tiene in mano la storia è solo il Bene. Il Male è solamente "permesso" da Dio, ma mai potrà combattere Dio alla pari. Il libero arbitrio prevede che una creatura possa scegliere di ribellarsi a Dio (che è il Sommo Bene) ma non di vincere né di lottare alla pari].
Il manicheismo avrà ampia diffusione geografica e ancora oggi sembra persistere qualche piccolo gruppo. Agostino, prima di incontrare il cristianesimo e diventare così uno dei nostri pilastri, era stato nella sètta dei manichei. La sua " liberazione" e l'incontro con l'Amore di Dio è percepibile dai suoi scritti - e ne fa uno dei migliori difensori della vera fede cristiana che ancora oggi non smette di inviarci insegnamenti.

Donatisti. Dal nome del vescovo Donato. Quarto secolo. Ne ho già scritto in questo blog riportando alcuni scritti di Agostino. In sintesi, questa eresia nasce durante le persecuzioni dei romani contro i cristiani. I donatisti affermano che chi, per paura, si fosse sottratto al martirio (magari fuggendo) non poteva più essere perdonato (neanche dopo lunghe penitenze e pentimenti - riparazioni) né rientrare in alcun modo nella Chiesa. Inoltre, se si fosse trattato di vescovi o di preti, i loro sacramenti erano da considerarsi invalidi dopo il loro "tradimento". Quindi ad esempio se una persona veniva battezzata da un vescovo sfuggito ai massacri dei cristiani tale battesimo non era valido e avrebbe dovuto essere ripetuto dai donatisti, cioè dai cristiani buoni&puri.
[in questa controversia la Chiesa Cattolica stabilì, tra l'altro, ciò che è valido ancora oggi: se un ministro è indegno, financo un grande farabutto, il Sacramento è valido in ogni caso perché Dio è certamente più forte del farabutto e fa giungere quel Sacramento al povero fedele che non può avere alcuna colpa se il ministro è un poco di buono. A quei tempi poi non si parlava di vescovi o di preti indegni per altri motivi ma solo di persone che potevano essere sfuggite ai massacri].
E ancora: i donatisti, come ci racconta Agostino, vanno ben oltre il subire le "normali" persecuzioni perché essi ricercano spesso un martirio forzato, ad esempio provocando la gente fino allo sfinimento e alla violenza nei loro confronti (insomma molte volte si trattava di suicidio).

Arianesimo. Dal nome del suo celebre sostenitore Ario, anche se i "fondatori" furono molteplici. Una delle più grandi e diffuse eresie che coinvolgono un arco di più secoli e vedono chiese ed ampi territori ariani, con vescovi ed imperatori che impongono questa religione. Parte all'incirca nel quarto secolo e ad un certo punto sembra che quasi tutti i vescovi (eccetto quattro!) siano ariani. Con l'arianesimo viene negato che il Figlio-Gesù sia "della stessa sostanza del Padre" e si sostiene quindi che sia inferiore a Dio anche se in generale viene ritenuto una creatura di tipo superiore/divino. In realtà questa concezione nega la Trinità e vede una sorta di due dèi, uno superiore e uno inferiore. Uno creatore e uno creato. La Trinità cristiana invece sostiene che le 3 Persone sono della stessa sostanza, e quindi sono un Unico Dio (non diviso in 3 divinità). La terminologia qui è difficile da semplificare ma "Persone" per i cristiani non sta a significa qualcosa di antropomorfo bensì piuttosto delle "relazioni" sussistenti nel Dio Unico. (mi scuseranno eventuali teologi specialisti di passaggio per le mie semplificazioni).
Queste sembrano questioni di lana caprina ma a quei tempi non coinvolgevano solo vescovi e studiosi: tutta la vita quotidiana era basata sulla fede. E soprattutto, il messaggio originario partito da Gesù e dagli Apostoli doveva essere preservato: Lui affermava di essere Figlio di Dio con un preciso significato - e gli Apostoli lo hanno tramandato fedelmente, perché hanno sentito ciò che ha detto e hanno visto ciò che ha fatto.
L'arianesimo si verifica principalmente per l'arrivo nella Chiesa di popolazioni barbare che non comprendono né il Dio d'Israele né le categorie teologiche-filosofiche che hanno visto nascere il cristianesimo. Sono popoli molto radicati nelle religiosità pagane dei loro luoghi di provenienza e mal comprendono i cristiani.
Come la Chiesa sia uscita dalla "crisi ariana" è un po' un mistero. Non nel senso che non lo sappiamo, ma proprio perché la dinamica sociale, "psicologica" e politica in effetti ancora una volta ci sorprende. Certamente alla propaganda anticattolica risulta sempre facile chiudere i discorsi in due secondi dicendo "li avete perseguitati e quindi non ci sono più". E ancora una volta io lancio a tutti l'invito a consultare documentazione storica obiettiva, e se si vuole cogliere la complessità di tutta la faccenda non fermarsi a qualche libretto generico pseudo-storico. La vicenda ariana in effetti è particolarissima, ha propaggini fino all'ottavo secolo e non è di poco conto nella storia della definizione del concetto cristiano di Dio. Dopo secoli e secoli ancora si riproponeva la domanda: Chi era quest'Uomo? Davvero poteva essere quello che Lui diceva di essere e quello che sostenevano i suoi seguaci con una fede incrollabile che trapassava i secoli?

Comunque gli ariani ci hanno lasciato dei mosaici stupendi (vedi Ravenna) e li ringraziamo.

Pelagianesimo. Quarto/quinto secolo. Dal nome del monaco teologo Pelagio Britannico, il quale negava la trasmissione del peccato originale - peccato che secondo il monaco aveva danneggiato solo Adamo e non tutto il genere umano. Per Pelagio gli uomini non ne erano rimasti influenzati.
Noi cristiani affermiamo invece che nasciamo con una qualche conoscenza imperfetta di bene/male, dovuta alle conseguenze del peccato originale o condizione originaria di "caduta". Questa imperfezione o condizione o peccato viene "cancellato" col battesimo (anche con un "battesimo di desiderio") tuttavia ha influenzato la natura umana. La natura dell'uomo è di fondo buona, nasce certamente buona, ma in qualche modo è "confusa" dagli eventi precedenti. Necessitiamo quindi di una Via da seguire che Dio pone 1) nel cuore di tutti gli uomini 2) nella Rivelazione e inviandoci Gesù Cristo. In pratica: Dio ci guida. Perché la perfezione originaria sta in Dio.
Per Pelagio invece gli uomini  potevano, solamente con la propria volontà e per mezzo di preghiere ed opere buone, evitare il peccato e giungere alla salvezza eterna. In altri termini: ci si salva da soli, si può giungere a Dio con le proprie umane forze, e si può essere perfetti fai-da-te. Per Pelagio non era necessario nessun intervento della Grazia divina. Non era necessario Dio e/o una sua qualche azione in favore dell'uomo.
Poiché non sussisteva il peccato originale, il battesimo cristiano era visto da Pelagio solamente come un momento di accoglimento simbolico nella Chiesa. Inoltre, Gesù funge solo da "buon esempio".

Monofisismo. Quinto secolo. È una reazione alle eresie di sapore ariano e all'eresia di tale Nestorio. Per contrastare un'eresia si sfocia in altra eresia di segno opposto.
Si tratta di una dottrina sviluppata da Eutiche, archimandrita di un monastero con più di trecento monaci a Costantinopoli.
Nel 448, all'età di settant'anni, Eutiche scese in campo nella disputa teologica con Nestorio, ed in polemica con quest'ultimo, che affermava la presenza di due persone distinte (l'una divina e l'altra umana) nel Cristo incarnato, Eutiche ipotizzò che, prima dell'Incarnazione, c'erano due nature, ma dopo ce n'era una sola, quella divina, derivata dalla "fusione" delle due nature.
[Nota: noi cattolici avevamo già concluso che le due nature di Cristo, divina ed umana, sono unite in un'unica Persona ma non sono fuse né confuse. E non sono nemmeno due persone. Gesù è vero Dio e vero Uomo. Non metà e metà, e neanche fusione. Papa Leone I «non si può credere che in Gesù Cristo sussista un'umanità senza la vera divinità e la divinità senza una vera umanità».]
Con la teoria monofisita Eutiche negò che la natura di Cristo fosse consustanziale alla nostra, fatto che, quindi, impedirebbe di redimerci attraverso di Lui.
Detta dottrina fu definita monofisismo, ma secondo alcuni autori, Eutiche non ne fu il vero fondatore, che si deve probabilmente ricercare in San Cirillo d'Alessandria (376-444, Vescovo e Padre della Chiesa).

[Si deve infatti ricordare che perfino i Padri della Chiesa e/o i Santi possono aver sostenuto delle teorie eretiche durante loro vita. Ciò può essere accaduto per periodi limitati in cui stavano vagliando delle ipotesi teologiche, oppure anche in maniera più continuativa se sono vissuti in periodi storici in cui ancora non si era giunti nella Chiesa a conclusioni ben definite su taluni argomenti. Un buon paragone è quello dei progressi della scienza medica che nei vari periodi storici in alcuni ambiti è giunta a conclusioni definitive, in altri no, quindi in un dato momento vi possono essere delle verità in via di migliore definizione].





Iconoclastìa. Ottavo secolo.
L'iconoclastia (dal greco eikonoklasmos, distruzione di immagini) fu un eresia che tra ottavo e nono secolo scavò un profondo solco tra Roma e le Chiese Cristiane d'Oriente.
Accadde che ad un certo punto della storia cristiana - sembra su pressione degli arabi e della corrente eretica pauliciana - alcune correnti di pensiero dichiararono illecite le immagini con soggetti sacri.
L'imperatore Leone III (717-741) lanciò una campagna di riforma "moralizzatrice" della Chiesa, pubblicando un editto in cui dichiarò il culto delle immagini sacre alla stregua di quello di idoli e ordinò la distruzione di queste immagini nelle chiese. Seguirono disordini di piazza e persecuzioni nei confronti dei monaci recalcitranti nei confronti dell'editto imperiale.
Scese in campo anche Papa Gregorio II (715-731), il quale, convinto dell'efficacia educativa delle immagini, si impegnò in una lunga quanto inconcludente prova di forza epistolare con Leone: ognuno rimase sulle proprie posizioni. La furia iconoclasta, nel frattempo, si allargò con la distruzione delle reliquie dei santi.
La polemica non si calmò né con la morte di Gregorio II nel 731, poiché il successore Gregorio III continuò la battaglia con uguale vigore, né con la morte di Leone III nel 741: il figlio Costantino V Copronimo fu un persecutore di immagini anche più accanito del padre.
Nel 754, Costantino convocò un concilio a Costantinopoli, al quale si rifiutarono di partecipare il Papa e i patriarchi di Alessandria, Antiochia e Gerusalemme, e che ovviamente si concluse con la conferma della condanna delle immagini sacre e diede luogo ad una persecuzione nei confronti dei monaci senza precedenti.
L'iconoclastia scese di tono durante il regno di Leone IV (775-780), figlio di Costantino, soprattutto grazie all'imperatrice Irene, segretamente favorevole alla venerazione delle immagini. Come reggente del figlio minorenne Costantino VI, Irene fece riaprire i monasteri e riammettere le immagini sacre nelle chiese. Inoltre Irene convocò nel 787 il secondo Concilio di Nicea, dove fu dichiarata l'adesione alla dottrina della venerazione delle immagini, esposta in una lettera inviata all'imperatrice da Papa Adriano I, dove si precisava che le immagini erano venerate (proskynesis) e non adorate in quanto l'adorazione (latreia)  era dovuta solo a Dio, come i cattolici avevano sempre fatto.
********* Nota. L'utilizzo delle immagini era sempre stato utilissimo per spiegare gli episodi biblici e le vite dei santi agli analfabeti, oltre che facilitare un trasporto spirituale e meditativo verso le cose "alte" grazie all'espressione artistica.
Secondo la Chiesa Cattolica i cristiani sono sempre stati abbastanza maturi da distinguere tra un'immagine (o una statua) e il significato del divino a cui essa rimanda. Eventuali derive superstiziose o idolatriche nei confronti degli oggetti sono sempre state scoraggiate. ********
Seconda persecuzione iconoclasta:
27 anni dopo Nicea, la campagna iconoclasta riprese con nuovo vigore, sotto l'imperatore Leone V, detto l'Armeno (813-820), il quale fece rimuovere le immagini sacre da chiese e edifici pubblici, poiché egli era convinto che le sfortune dell'impero erano da attribuire ad un giudizio negativo di Dio sulla venerazione delle immagini. Fu esiliato anche San Teodoro Studita, ideatore del concetto dell'equivalenza tra iconoclastia e monofisismo, poiché ambedue negavano, a loro modo, la natura umana di Cristo.
Leone V fu assassinato in una congiura di palazzo nel 820, ma i successori Michele II il Balbuziente e Teofilo perseguitarono accanitamente i cattolici, oramai identificati come adoratori di immagini. Ancora una volta fu un'imperatrice a mettere fine alle persecuzioni, la moglie di Teofilo, Teodora, che, come Irene, fu la reggente per il figlio minorenne, Michele III detto l'Ubriaco (842-867, di cui fino al 856 con la reggenza della madre) e, come Irene, reinstallò le immagini e liberò i monaci imprigionati, uno dei quali, Metodio, divenne patriarca di Costantinopoli. Fu convocato nel 842 un concilio a Costantinopoli, che rinnovò le decisioni di Nicea e la scomunica dell'iconoclastia.
25 anni dopo iniziò il Grande Scisma d'Oriente con il patriarca Fozio.
********** Nota. Di nuovo, la comparsa di eresie e la loro individuazione portavano ad un esercizio della Ragione: la fiducia nelle capacità intellettive e spirituali umane è molto alta nel cattolicesimo. Si concluse che fin dall'Incarnazione Dio aveva fatto entrare l'Uomo in una nuova epoca: un volto ed un corpo umano, quello di Cristo, si era reso visibile per permettere un accesso tangibile alla conoscenza dell'infinito Dio. Oltre a ciò, i tempi erano maturi perché il genere umano si rendesse conto della differenza tra una statuetta di legno in sè ed un simbolo sacro. Nessun cristiano ha mai pensato che una scultura lignea di una Croce oppure un dipinto di Gesù siano davvero Lui! Gli "adoratori di idoli" dell'Antico Testamento pensavano invece che la statuette o le grandi sculture fossero proprio degli dèi e che pertanto avessero poteri magici. Non è mai stato così per i cristiani i quali - ricordiamolo - nascono come giudeo-cristiani, quindi "idoli zero".
Anzi l'epoca cristiana apre ad una Ragione umana molto più alta e sottile su ciò che significa davvero essere "idolatri". L'idolatria secondo la visione cattolica comprende una vasta gamma di pensieri e di comportamenti ma per riassumere si può dire che se una persona dedica la vita a cose che non hanno a che fare con l'amore concreto verso Dio e verso il prossimo, allora quella persona è idolatra anche se nella sua casa non ci sono statuette di legno. Ad esempio c'è chi ama il denaro, i vizi, il successo mondano, i divertimenti e i propri interessi egoistici molto più dei propri figli e certamente più di Dio. Di qualsiasi religione faccia parte una tale persona è un' idolatra nella visione cattolica.
Nel cattolicesimo viene indicato all'Uomo un equilibrio psico-spirituale e fisico molto alto al quale puntare. Affermare che per non essere idolatri sia sufficiente eliminare statue e dipinti religiosi ... semplicemente non è un pensiero cattolico. **********
A seguito e a definizione di tutti i concili precedenti, il Concilio di Trento dichiara che alle immagini:
"si deve attribuire il dovuto onore e la venerazione: non certo perché si crede che vi sia in esse una qualche divinità o virtù, per cui debbano essere venerate; o perché si debba chiedere ad esse qualche cosa, o riporre fiducia nelle immagini, come un tempo facevano i pagani, che riponevano la loro speranza negli idoli, ma perché l’onore loro attribuito si riferisce ai prototipi, che esse rappresentano. Attraverso le immagini, dunque, che noi baciamo e dinanzi alle quali ci scopriamo e ci prostriamo, noi adoriamo Cristo e veneriamo i santi, di cui esse mostrano la somiglianza. Cosa già sancita dai decreti dei concili - specie da quelli del secondo concilio di Nicea - contro gli avversari delle sacre immagini” (Concilio di Trento, Sessione XXV, 3-4 dicembre 1563).

La "polemica" sulle immagini non può dirsi conclusa nemmeno oggi. Sia da parte di correnti protestanti che da parte ebraica spesso i cattolici si vedono addebitare l'accusa di idolatria per l'arte sacra presente nelle chiese e nelle case. In particolare ci vengono rimproverate le statue sulla base di un versetto biblico.




Catarismo.
Un'eresia molto importante che ha sconvolto l'Europa cristiana nel Medioevo è stata quella dei Catari (o Albigesi). Dato che si tratta di una vicenda ancora oggi fonte di polemiche e di varie accuse ai cattolici, alcune giuste, altre meno, preferisco che sia un esperto di storia ad esporla in tutta la sua complessità e problematicità. Eresie come questa spiegano anche la nascita della celeberrima Inquisizione. La parola a Luis:

Lutero, Zwingli, Calvino - Protestantesimo
La grande frattura protestante inizia con Lutero (anche su basi di giusta critica a certa corruzione del clero cattolico ma poi la spaccatura diventa anche dottrinale e con lui iniziano tutte le micro-chiese anticattoliche che oggi sono oltre 40.000, tutte con micro-teorie diverse tra loro su vari micro-argomenti che costituiscono il fondamento principale di ognuna. In pratica: solo la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa affrontano l'intero "bagaglio" di tutti gli argomenti della fede cristiana).
In estrema sintesi Lutero introduce la formula: sola Fide, sola Gratia, sola Scriptura.
Sola Fide. La salvezza avviene solo credendo in Gesù Cristo. Nel senso che 'mentalmente' si crede e con la bocca lo si dichiara. Le azioni non contano, né quelle buone né quelle cattive. Di conseguenza: chi non crede (mentalmente) non è salvato. Ad esempio: non si salvano quelli che non conoscono Gesù Cristo perché se non lo conoscono non ci possono neanche credere.
Sola Gratia. La salvezza avviene per sola grazia, per il Sacrificio di Cristo. Cioè non si può fare nulla di "collaborativo" con Dio e non serve a niente darsi da fare seguendo l'esempio indicato da Gesù. Per la Chiesa Cattolica invece la salvezza avviene sì unicamente per Grazia e per solo merito di Cristo, tuttavia bisogna rispondere anche con una collaborazione attiva umana (vedi: le buone azioni e l'osservanza dei comandamenti). Per Lutero l'uomo è peccatore passivo punto. Perciò si salva unicamente perché è battezzato cristiano (anche continuando a fare i più turpi ed atroci peccati). Per la Chiesa Cattolica l'uomo è peccatore ma nel corso della vita con l'aiuto di Dio può migliorare se ci mette un minimo di buona volontà; se per caso non migliora ci avrà comunque provato, ma secondo la Chiesa ci deve perlomeno provare cioè non è ammessa una passività assoluta del peccatore che sa di esserlo.
Sola Scriptura. Solo la Bibbia (deprivata di 7 libri) può essere considerata autorevole e va letta principalmente "alla lettera". Tutto l'insegnamento orale precedente proveniente direttamente dagli Apostoli, dai Padri, e da altre affermazioni maturate in 1500 anni di studio non hanno nessuna valenza nell'interpretazione biblica. Tuttavia per i protestanti bisogna necessariamente conoscere la Bibbia, bisogna sapere cosa c'è scritto esattamente, in senso "intellettuale", come studio (e questo si collega ad una certa vena gnostica).

Zwingli, protagonista della Riforma elvetica insieme a Giovanni Calvino su svariati argomenti.
Le interpretazioni teologiche di Zwingli sono basate secondo il riformatore svizzero soprattutto sull'analisi razionale delle Sacre Scritture, ispirate da Dio, e poste ben al di sopra di autorità umane come il concilio ecumenico o i Padri della Chiesa.
L'opera riformatrice di Zwingli venne ampliata enormemente e portata avanti dal teologo Giovanni Calvino.
Un acuto momento di crisi per la Riforma protestante fu la diatriba nel 1529 tra Zwingli e Lutero riguardante il Sacramento della Comunione:
Per Lutero, nella Comunione, grazie all'onnipotenza di Dio, vi era la reale e sostanziale presenza del corpo e sangue di Cristo nel pane e vino.
Per Zwingli invece, la Cena del Signore era solo una solenne commemorazione della morte di Cristo. Egli rifiutava la presenza reale del corpo e sangue, in quanto:
-Gesù era asceso al cielo
-Un corpo non poteva essere presente in più di un posto alla volta
-Due sostanze (il pane e il Corpo di Cristo) non potevano occupare lo stesso spazio nello stesso momento

Calvinismo. In linea di principio, Calvino accolse molti punti della dottrina luterana, come la Sola Scriptura e la Sola Fide  ma sostituì la Sola Gratia (cioè la salvezza per sola grazia mentre l'uomo rimane grande peccatore) con la "Soli Deo Gloria": l'ubbidienza alla volontà di Dio deve essere assoluta, perché Egli è sovrano di tutto il creato e determina il corso degli avvenimenti. Quindi non ci si salva se si è peccatori. Ma attenzione: per Calvino essere peccatori o santi dipende solo ed esclusivamente dalla volontà di Dio. Non dalla volontà dell'uomo.
Da questo convincimento derivò la dottrina della predestinazione: Dio, grande, eterno, misterioso e incomprensibile, ha stabilito che ad alcuni uomini è stata predestinata la vita eterna ed ad altri la dannazione eterna. Ed in particolare alla vita eterna era predestinata, secondo Calvino, la comunità dei santi, di quei fedeli cioè che credevano come un atto di fiducia, che si comportavano rettamente, partecipavano alla vita pubblica, obbedivano alle autorità e desideravano di partecipare alla Santa Cena.
Strenuo oppositore del controllo "centralizzato" di papi, vescovi e preti sulla società, voleva optare per una gestione locale della chiesa (in questo caso protestante). Forse le intenzioni erano quelle ma la realizzazione si tramutò in un controllo sociale teocratico con una gerarchia protestante e delle regole molto più rigorose di quelle cattoliche. Non a caso oggi "calvinista" è sinonimo di estremo rigorista e di rigido moralista.

Giansenismo - Da Giansenio. Attenzione che qua entriamo (tanto per cambiare) nel complicato. Questa dottrina teologica ha avuto forti influenze anche in Italia (ad esempio i genitori di Mazzini facevano parte di una sètta giansenista, e sembra che anche Manzoni lo fosse). Il problema di alcune dottrine o sètte è sempre che inizialmente non sembrano discostarsi troppo dall'insegnamento cristiano cattolico, quindi molti vi possono aderire sulla base delle Sacre Scritture oppure di argomenti che appaiono convincenti. Con certe eresie si può comprendere quanto importante sia l'uso della Ragione che nel cattolicesimo accompagna la Fede.
Teniamo anche presente che il Giansenismo inizia come dottrina teologica ma poi si sviluppa negli stati europei anche come movimento politico.
Premessa, che cosa diceva la Chiesa prima di Giansenio:
Dal punto di vista morale, la Chiesa Cattolica con il Concilio di Trento si era limitata a ribadire due punti fermi: la libertà dell'uomo (libero arbitrio) e la libertà di Dio (la grazia divina). La loro conciliazione spettava alle diverse scuole teologiche, e varie posizioni al riguardo erano (e sono) ammesse all'interno del cattolicesimo. In parole povere: non conosciamo tutti i dettagli precisi della relazione tra libertà dell'uomo e libertà di Dio - ma stante la forza preminente di Dio rimane ovvia anche la possibilità collaborativa (o anti-collaborativa) dell'uomo.
Giansenio (1585-1638), fondò la sua costruzione teologica sull'idea che l'uomo nasce essenzialmente corrotto e quindi destinato a fare necessariamente il male, e che, senza la grazia di Dio, l'uomo non può far altro che peccare e disobbedire alla sua volontà, e che alcuni umani sono predestinati alla salvezza mentre altri no. Giansenio disse di affermare questo sulla base di S. Agostino che secondo lui fino ad allora non era mai stato interpretato correttamente (della serie "ho capito tutto io!"). In pratica Giansenio annulla qualsiasi possibilità dell'uomo di essere "attivo" ai fini della salvezza in quanto afferma che Dio concedendo o non concedendo la Grazia determina unicamente per suo intervento la salvezza o la dannazione mentre l'uomo sarebbe incapace di una qualsiasi collaborazione attiva. Per la dottrina cattolica, pur se tutto il Bene proviene da Dio ed è un merito discendente da Dio, si riconosce che l'Altissimo ha concesso all'uomo la possibilità di una libera iniziativa e di una libera risposta. L'uomo per il cattolicesimo non è una marionetta nel teatrino di Dio, ma un vero collaboratore e costruttore "attivo" che trova la felicità nei piani del Suo Creatore.

Anabattismo, Amish e Battisti
(al volo ve li copioincollo integralmente dal sito eresie.it perché non ho molta voglia di riassumere e anche perché vorrei fornire un'idea dei complessi sviluppi storici delle eresie. Prendiamo l'esempio dell'anabattismo e vediamo come "funziona". In questo caso si osserva come in tempi passati la religione era spesso un pretesto per fondare partiti politici contrapposti ed ammazzarsi a vicenda, e ciò vale purtroppo un po' per tutti i fronti. La parte "buona" spirituale spesso veniva dimenticata dalle frange estremiste: cattoliche, protestanti, e tutti quanti).
Per anabattismo s'intende un vasto movimento nell'ambito della Riforma Protestante, i cui adepti non riconoscevano la validità del battesimo dei bambini e propugnavano il battesimo dei credenti adulti. Tuttavia, poiché quasi tutti gli adulti dell'epoca erano stati battezzati già da bambini, l'azione di ripetere questo sacramento venne denominata anabattismo (dal greco ana = ancora e baptizo = battezzo) o ribattesimo.
Il ribattesimo non era una novità assoluta nella storia del Cristianesimo: già lo praticavano i donatisti, che però ribattezzavano i fedeli precedentemente battezzati da preti "indegni". Nel Medioevo invece furono i petrobrusiani, i bogomili ed i catari a rifiutare il battesimo dei bambini, ma il fenomeno anabattista del XVI secolo poco aveva da spartire con questi precedenti storici.
I primi anabattisti presero avvio la notte del 21 Gennaio 1525 a Zurigo, quando Conrad Grebel, come reazione ad una decisione di censura del Consiglio di Zurigo presieduto da Zwingli, ribattezzò l'ex sacerdote cattolico Georg Blaurock, che, a sua volta, ribattezzò Grebel ed altri 13 fedeli.
Il movimento si espanse a macchia d'olio in Svizzera, Germania, Austria, Moravia e Ungheria, ma altrettanto tempestiva fu la violenta reazione sia dei cattolici sia dei protestanti ortodossi: si calcola che nel periodo 1525-1529 siano stati uccisi più di 2.000 anabattisti.
In Tirolo l'anabattismo fu introdotto dal cappellaio Jakob Hutter, bruciato sul rogo nel 1536 per ordine del futuro imperatore Ferdinando I (imp.1558-1564). I seguaci di Hutter furono espulsi e si rifugiarono in Moravia, dove rimasero fino alla guerra dei Trent'anni (1618-1648), dopo del quale intrapresero una serie di migrazioni, che attraverso la Transilvania, l'Ucraina e la Russia, li portarono in Canada e negli Stati Uniti (Sud Dakota), dove tuttora vivono.
Gli anabattisti, tra il 1526 ed il 1533, diventarono particolarmente introdotti a Strasburgo, dove operarono l'ingegnere minerario Pilgram Marpeck e l'ex monaco Michael Sattler.
La setta degli anabattisti, che era sempre stata contraddistinta da un atteggiamento pacifista, ebbe una brusca svolta estremista, quando il sarto Jan Beukels (chiamato Giovanni da Leida) e il fornaio Jan Matthys, seguaci del profeta anabattista Melchior Hofmann, installarono, nel Febbraio 1534, un "regno millenario" anabattista a Münster, una città libera della Renania settentrionale.
Tuttavia tali e tanti furono gli eccessi compiuti dal consiglio comunale anabattista della città (abolizione della proprietà privata, rogo di tutti i libri eccetto la Bibbia, abolizione dei vincoli matrimoniali e poligamia obbligatoria), che, quando, in un delirio di onnipotenza Giovanni da Leida si fece ungere come "re della nuova Gerusalemme" nel Maggio 1534, i cattolici, con a capo il vescovo di Münster, Franz von Waldeck (vescovo: 1532-1534, m. 1553), assieme ai luterani, capitanati da Filippo, langravio d'Assia (1504-1567), cinsero d'assedio la città e la espugnarono il 25 Giugno 1535, facendo strage dei difensori e giustiziando, dopo atroci torture, tutti i capi anabattisti il 22 Gennaio 1536.
Dopo il disastro di Münster, gli anabattisti fecero ammenda sullo spirito violento che stava percorrendo il movimento, ed, isolata la frangia più estremista di Jan van Batenburg (1495-1538), passando attraverso la mediazione di David Joris e dei familisti di Hendrik Niclaes, giunse all'espressione più pacifica dell'ex sacerdote olandese Menno Simons, il quale, nonostante le persecuzioni, riuscì a compattare il movimento anabattista, la cui corrente principale, dopo la sua morte, fu denominata per l'appunto dei mennoniti. Parte di loro si propagò per l'Europa, dall'Olanda alla Prussia all'Ucraina, mentre altri, come precedentemente gli hutteriti, emigrarono in Stati Uniti, in Pennsylvania.
Grande influenza sull'anabattismo ebbero anche i mistici o spirituali Caspar von Schwenckfeld e Sebastian Franck.
Successivamente, dal filone principale dei mennoniti, si staccò alla fine del XVII secolo l'ex vescovo svizzero Jakob Amman, il quale fondò una sua chiesa denominata amisch, poi semplificata in amish. Oramai totalmente scomparsi in Europa, gli amish sono ancora presenti in Pennsylvania e sono caratterizzati da una strettissima osservanza biblica, perciò rifiutano qualsiasi modernità, come automobili, telefoni, televisori e lampadine elettriche.
In Inghilterra, l'anabattismo influenzò la setta dei brownisti di Robert Browne, e in generale tutti i movimenti congregazionalisti, parte dei quali fu il movimento battista, fondato da John Smyth nel XVI secolo, da cui derivano le odierne chiese battiste, diffuse soprattutto in Stati Uniti. E' tuttora dibattuto la discendenza dall'anabattismo di questo movimento inglese.

Dottrine di predestinazione varie - Affermano che Dio ha già previsto i salvati e i dannati. Abbiamo già visto Calvino e Giansenio, ma ce ne sono molti altri. Queste sètte avranno ampia diffusione a partire dal mondo protestante che in vario modo e in vari suoi gruppi derivati si baserà su queste teorie. Tra l'altro qui si entra in complicatissimi dibattiti che coinvolgono anche la dottrina cattolica perché anche noi abbiamo un nostro particolare significato del termine "predestinazione" che però non ha niente a che fare con i suddetti movimenti i quali intendono una assoluta predeterminazione degli eventi e delle azioni umane. Secondo i cattolici Dio "predestina" un piano di salvezza, al quale l'uomo aderisce oppure no (sia egli cristiano o di altra fede). Nel cattolicesimo Dio rimane certamente padrone delle sorti del mondo ma all'uomo è data la libertà di aderire oppure no ai piani divini, nonché di chiedere aiuto a Dio per incamminarsi sulla strada del bene (ad esempio con la preghiera).

Puritanesimo. Fu un movimento spontaneo ed estremista, sorto nel XVI secolo, nell'ambito del Protestantesimo inglese, che tendeva a "purificare", cioè rendere pura, la Chiesa Anglicana da tutte le forme "corrotte" e non previste dalle Sacre Scritture. I puritani pensavano, infatti, che la Riforma inglese, sotto Elisabetta I (1558-1603), non si era spinta a sufficienza nella ristrutturazione dell'impianto ecclesiastico, accettando troppi compromessi con il Cattolicesimo soprattutto per quanto riguardava la liturgia, i paramenti e la gerarchia episcopale.
Si può far risalire la nascita del puritanesimo al 1563, quando scoppiò la Controversia sui Paramenti, generata dall'opposizione di alcuni prelati e teologi, soprattutto dell'Università di Cambridge, all'uso, da parte degli ecclesiastici, del cappello e toga nella vita giornaliera e della cotta in chiesa. Altri bersagli dell'attacco puritano furono altri segni esteriori come il segno della Croce, la musica d'organo in chiesa, ma soprattutto la gerarchia basata sugli arcivescovi e vescovi, in altre parole, l'episcopato stesso.
Una caratteristica della teologia puritana era il patto tra Dio e la comunità dei "santi visibili", un concetto non del tutto nuovo, simile a quello già espresso da alcuni teologi anabattisti e da riformisti svizzeri, come lo stesso Giovanni Calvino.
Il patto: Dio aveva promesso a Adamo la vita eterna, ma la caduta dell'uomo lo stava portando alla dannazione - Tuttavia era stato sancito un patto tra Dio ed Abramo e quindi se l'uomo avesse avuto fede in Cristo e nella Sua opera, si sarebbe salvato - In senso lato, questo patto era stato stabilito tra Dio e la comunità dei cristiani. Il fedele, dunque, doveva riunirsi a pregare Dio pubblicamente in comunità con altri fedeli.
Il comportamento dei puritani consisteva quindi in esperienze religiose dirette e pubbliche, una moralità severa (di stile calvinista) e riti religiosi molto semplificati.
Lo sviluppo del puritanesimo in Regno Unito entra poi anche in campo politico con battaglie e contrapposizioni verso altre chiese protestanti e/o con i regnanti. Furono anche molto perseguitati sia dai re britannici che dalla Chiesa Anglicana e perciò ci fu anche un forte flusso emigratorio dei puritani verso le colonie americane.
Il puritanesimo rimase nella forma originaria solamente in America, sulla costa orientale, dove si sviluppò grazie a personaggi come il difensore della tolleranza religiosa Roger Williams, fondatore della colonia di Rhode Island, ma ebbe anche oscuri momenti come la caccia alle streghe a Salem, ispirata dagli scritti del puritano Cotton Mather. Iniziò gradualmente a declinare nel XVIII secolo, sopravvivendo solo nel Massachusetts, con Jonathan Edwards e i suoi seguaci, fino all'inizio del 1800.

Unitariani. Si tratta di vari movimenti, anche relativamente recenti, che negano la divinità del Figlio e dello Spirito Santo. In pratica credono nel Dio Creatore e basta, e spesso nelle moderne versioni credono solo in qualche generica entità superiore (oppure anche no in alcune correnti atee in cui l'unità è data semplicemente dalla mente umana razionale). Se credenti in Dio Padre, possono considerare Gesù come Messia oppure no, ma non lo considerano mai Figlio in senso cristiano trinitario. Molti personaggi famosi, anche della storia italiana moderna, sono stati unitariani.
Le varie forme degli antitrinitari partono già dai primissimi secoli del cristianesimo per poi riproporsi in teorie rinnovate a più riprese. Particolarmente importante il movimento tra i protestanti (che quindi abiuravano al protestantesimo) e nel mondo anglosassone. Si tratta comunque sempre della negazione dell'importanza di Gesù Cristo negandone la divinità.

Sedevacantismo - Movimenti attualmente presenti in Italia e nel mondo i quali affermano  che la Santa Sede sia vacante all'incirca da dopo Pio XII e sicuramente da dopo il Concilio Vaticano II che essi non accettano. Quindi i papi attuali non sono "validi" e bisogna seguire gli insegnamenti della Chiesa solamente fino a prima del Concilio. A partire dal Concilio si tratta di eresie e di papi eretici. (Come vedete, di solito gli eretici danno anche degli eretici agli altri. Si ritorna sempre al formaggio e al tofu. O alla cipolla nello spaghetto aglio&olio).

Testimoni di Geova - gruppo che nasce negli Stati Uniti tra fine Ottocento e primi del Novecento come congregazione di studio biblico. Per loro Gesù consiste in un angelo che ha preso possesso temporaneamente di un corpo umano. I suoi insegnamenti sono validi ma principalmente i testimoni di Geova si basano sull'Antico Testamento, ma non come gli ebrei, bensì con regole proprie decise nel Novecento appunto. Più volte hanno previsto (e mancato) la fine del mondo. Per i TdG non c'è la Trinità e inoltre Dio (Creatore) non è onnipresente ma risiede in un luogo specifico.
Il nome Geova nasce a causa di una scorretta pronuncia del sacro tetragramma dovuta ad incapacità del loro fondatore di leggere in lingua ebraica (questo non lo dico io ma lo dicono gli ebrei e tutti gli studiosi ebraisti quindi ci credo. Non è questione di religione. È questione di linguistica). I TdG adottano un testo biblico la cui traduzione arbitraria non viene accettata dagli ebraisti e dai grecisti.
Nota: le traduzioni ufficiali della Bibbia ebraica, cattolica e protestante hanno sempre alle spalle come garanzia un comitato di esperti linguisti accademici. L'interpretazione della Bibbia può differire (e infatti differisce) ma se in inglese "apple" significa "mela" non si può tradurre "pera". Nelle lingue antiche c'è sicuramente un range di termini entro il quale una traduzione è valida in più versioni, ma non si può uscire dalle traduzioni possibili e modificare il senso dei testi. Purtroppo ciò avviene in questa sètta la cui eresia in questo caso va anche a toccare la Scrittura.

Noi Siamo Chiesa (scomunicati 2014 da Papa Francesco) - Movimento di segno "ultra-progressista" diffuso in Austria, Germania e Italia settentrionale. Insegnava ai seguaci diverse dottrine contrarie al Catechismo ma soprattutto accadeva che i laici e le laiche celebrassero la Messa (a casa propria) e "consacrassero" pane e vino. Ovviamente non essendo dei consacrati non veniva consacrato niente ma comunque la cosa è illecita perché erano cattolici ed agivano a nome della Chiesa Cattolica. (se fossero stati di altra religione o di altra congregazione la Chiesa non sarebbe certo intervenuta).

Lefebvriani , dal nome del vescovo francese Lefebvre (attualmente sono in via di scomunica e/o scisma. Non si comprende ancora bene che cosa avverrà nel prossimo futuro tra questo gruppo e la Chiesa Cattolica). Movimento di segno "ultra-tradizionalista" e orientamento "sedevacantista".
Sono tra i gruppi che non accettano il Concilio né la Messa in lingua nazionale / locale. I preti e i vescovi di questo movimento sono stati, dal punto di vista tecnico, validamente consacrati ma i loro sacramenti e le loro Messe sono illeciti per la Chiesa Cattolica perché non sono in comunione con Roma, non accettando gli insegnamenti della Chiesa e non ubbidendo alla gerarchia.
Insegnano ai loro seguaci solo delle dottrine scelte arbitrariamente che loro affermano essere il vero insegnamento cattolico.

Ok. Per chi non ne avesse ancora abbastanza rimando ad un approfondimento di alcune importanti eresie nel blog di Luis / Luigi Ruggini. Ci sono quelle che avete letto qui e altre ancora:
clicca qui per vedere gli articoli di Luis sulle eresie




Ho lasciato per ultima... la prima "eresia" della storia cristiana. 
L'ho fatto perché potrebbe in parte essere considerata un'eresia e in parte una "questione di base" dal cui dibattito prende il via il verace cristianesimo (universalista), grazie alla sua discussione. È difficile stabilire se si tratti di un'eresia in senso proprio oppure semplicemente di un dibattito esistente fin dall'inizio. Un po' e un po'.
Consisteva nei gruppi di cosiddetti "giudaizzanti" i quali pur credendo a Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore e Messia d'Israele e di tutte le Genti, sostenevano che i Gentili (cioè i non ebrei) per poter entrare nella Nuova Alleanza avrebbero dovuto entrare prima in quella Antica cioè dovevano procedere con la circoncisione e con l'osservanza della Legge di Mosè. In pratica il cristiano avrebbe dovuto prima diventare un ebreo a tutti gli effetti, e poi rimanere nell'osservanza ebraica anche da cristiano. Come sappiamo sia Pietro che Paolo e il primo Concilio (di Gerusalemme) stabilirono che i Gentili potessero entrare nella Chiesa "per fede" (e non "per circoncisione") e che potessero seguire dei precetti un po' semplificati rispetto alle complicate prescrizioni ebraiche. Questo proveniva anche dal comportamento e dalle parole di Gesù verso i non-ebrei che credevano nel Dio d'Israele (vedi il centurione). Inoltre, la Legge antica si evolveva per tutti (ebrei e non ebrei) nell'osservanza dello spirito, cioè di valori e principi della stessa più che "della lettera".  E ancora, soprattutto: il Sacrificio di Cristo e la Sua Resurrezione indicavano alcune "evoluzioni" della stessa Legge ebraica che Lui portava a pieno compimento e alle definitive spiegazioni del suo senso. In quanto Figlio di Dio la Sua Parola era "parola" tanto quanto quella della Torah - anzi per la precisione Gesù stesso era la Parola incarnata, dunque Rivelazione e Legge a tutti gli effetti.

È importante, a scanso di equivoci, sottolineare un aspetto di gruppi oggi esistenti : gli attuali ebrei cattolici che mantengono come tradizione (e non come obbligo precettistico) alcune usanze ebraiche NON sono da considerarsi dei movimenti "giudaizzanti" ma solo ed esclusivamente degli ebrei cristiani che fanno una bellissima cosa - utile sia per loro stessi sia per tutti i cattolici non-ebrei i quali possono ritrovare in queste persone le radici del cristianesimo.

Shalom,
Pax et bonum,
Francesca Burigotto



Appendice
Definizione terminologica di "eresia" nel linguaggio religioso.

Da Cathopedia:
Il termine Eresia deriva dal greco αἵρεσις, haíresis, "scelta personale", e dal verbo αἱρέω, hairéo, "afferrare", "prendere" ma anche "scegliere" o "eleggere".
Indica anzitutto una errata concezione di fede, la cui essenza consiste nel separare una o più verità singole dal contesto generale, arrivando con tale isolamento ad una loro falsa comprensione, oppure alla negazione di un dogma. 
Cristo stesso annunciò il verificarsi di eresie nella sua Chiesa (cfr. Mt 13,6 ; Mt 13,24-39) e gli scritti apostolici del Nuovo testamento ne danno testimonianza.
In At 20,30 e Col 2,18 si delinea la tendenza di "falsi fratelli" a staccarsi dalla Chiesa per formarne una loro, aspetto che rimarrà attraverso i secoli, una caratteristica delle eresie.

Dal dizionario storico Treccani:
Diversamente dallo scisma, l’eresia non implica la volontà di separarsi dall’autentica Chiesa, che l’eresia ritiene anzi di rappresentare. Nella tradizione cristiana, lo stesso Paolo riconobbe la funzione, sebbene negativa, degli eretici nella formazione e nella chiarificazione delle dottrine e dei dogmi. 

Commenti

Unknown ha detto…
Domanda : il rifiuto dello stato vaticano come entità fisica monopolizzatrice della fede cristiana e della natura divina del papa ha riscontro in qualche movimento o eresia ? La storia dei papi non è una raccolta di delitti e trame politiche che nulla hanno a che fare con l'insegnamento di Gesù Cristo ? la mancanza di trasparenza del vaticano non fa a pugni con il concetto di fede ?
Grazie
Francesca ha detto…
La data del commento (1° Aprile) fa pensare ad uno scherzo...
Se non è uno scherzo, è una polemica. Ma rispondo comunque, cercando di portare un po' di chiarezza.

I cattolici non hanno mai creduto alla "natura divina" del Papa. E non l'hanno neanche mai minimamente teorizzata. Questa è soltanto una classica leggenda sui Cattolici creata dai Protestanti.
Se il Papa fosse mai stato considerato un essere divino avremmo una "quaternità", e non la Trinità.
Perciò la risposta è:
non ci può essere stata nessuna "eresia" che andasse a confutare la "divinità del papa" perché semmai l'eresia sarebbe proprio il credere che il Papa sia divino!
L'eresia consiste praticamente in una teoria che va contro la fede cattolica. Credere alla divinità del Papa va contro la fede cattolica.

il rifiuto dello stato vaticano come entità fisica monopolizzatrice della fede cristiana e della natura divina del papa ha riscontro in qualche movimento o eresia ?

Forse col termine "stato vaticano" tu vuoi intendere la Chiesa Cattolica.
È bene chiarire che sono due cose MOLTO diverse.
La Chiesa Cattolica esiste (da 2000 anni) indipendentemente dal fatto che avesse o che abbia delle proprietà territoriali.
Attualmente il territorio dello Stato Vaticano consiste in meno di mezzo chilometro quadrato: è quello dove si trova la Piazza San Pietro, con la Basilica di San Pietro e la zona là intorno. Questa Città-Stato si trova praticamente all'interno della città di Roma (città italiana, facente parte dello Stato italiano).
Per i primi 300-400 anni (circa) i cristiani sono stati perseguitati dall'Impero Romano (prima che il cristianesimo fosse dichiarato religione ufficiale dell'Impero stesso).
Ovviamente in quei 400 anni di persecuzioni non poteva esserci nessun "stato vaticano". Ma la Chiesa Cattolica esisteva già con tutta la sua gerarchia, tutti i suoi vescovi, tutta l'organizzazione, i Concili, le decisioni ufficiali, le definizioni dogmatiche, eccetera.

[Nota storica: i possedimenti territoriali e la formazione dello Stato Pontificio risalgono all'incirca al 750 d.C.
Forse da questo capirai che Chiesa Cattolica e lo Stato Vaticano sono due cose distinte. Anche se è vero che la Santa Sede col Papa si trova nello Stato Vaticano, e quello è un territorio specifico e delimitato in cui il Papa comanda anche materialmente. In termini tecnici si dice "potere temporale", per distinguerlo da quello "spirituale". Servono entrambi. Nel senso che sono al servizio della missione della Chiesa sulla Terra].
Francesca ha detto…
Riassumendo. Se con la tua domanda intendevi dire in realtà:
il rifiuto della CHIESA CATTOLICA come entità monopolizzatrice della fede ha riscontro in qualche movimento o eresia?

La risposta è:

1) non c'è nessun "monopolio" perché la Fede è innanzitutto ispirata/donata alla persona da Dio stesso. La Chiesa è un mezzo, diciamo privilegiato, deciso da Dio per portare concretamente la Fede agli uomini.
La Chiesa ha un preciso mandato da parte del Signore. Non un "monopolio".
Per la precisione è un mandato di Cristo alla Sua Chiesa. Lo puoi leggere anche nel Vangelo e in generale nel Nuovo Testamento.

2) Tutta la Storia della Chiesa è purtroppo costellata di movimenti eretici che tentano di confutare l'autorità della Chiesa. Questi movimenti (con nomi precisi oppure anche senza nome) nascono già dal primo secolo. Nascono subitissimo. Si forma la Chiesa e subito viene attaccata.
Perciò, già dall'inizio, già fin da quando la Chiesa era ancora perseguitata dai Romani, oltre alle persecuzioni sanguinarie esistevano molte sètte anti-cattoliche che andavano deviando con le loro idee (=eresie).
Le testimonianze storiche di questi gruppi ci sono sempre state. Anzi, già puoi leggerli nella Bibbia, nelle Lettere di San Paolo - ad esempio dove lui dice ai cristiani di seguire fedelmente solo gli insegnamenti tramandati dagli Apostoli e di stare molto attenti per non cadere negli inganni di strane "filosofie".
Francesca ha detto…
"La storia dei papi non è una raccolta di delitti e trame politiche che nulla hanno a che fare con l'insegnamento di Gesù Cristo ?"

No.
Se io davvero pensassi questo non sarei cattolica, e non avrei aperto un mio blog che parla di cattolicesimo.
La Chiesa è fatta soprattutto da tutti i nostri santi, da papi santi così come da normalissimi laici santi. Conosciuti e sconosciuti.
("chi è più santo di chi" lo sa solo il Signore). Tutta questa gente è guidata da Cristo, senza il quale nessuno potrebbe essere "santo di per sè".
Tutta la Chiesa si regge sul Signore e su 2000 anni di santi.
E pensa che perfino gli errori dei peggiori peccatori, a dispetto di quello che fanno, vengono usati da Dio per dare degli insegnamenti ai Giusti.
(Se tu leggi la Bibbia troverai anche azioni sbagliate, dalle quali impari che sono appunto sbagliate).

Nella Storia, in 2000 anni, i papi possono aver fatto certamente politica, possono avere umanamente sbagliato in vari momenti e in vari frangenti, e possono perfino essere stati talvolta dei personaggi corrotti. (vedi ad esempio i tristemente famosi papi simoniaci).
Questo non cambia il fatto che la Chiesa rimane Santa, in virtù di Cristo. Mentre certi uomini di Chiesa possono aver sbagliato, indubbiamente.
E certi altri possono essere dei grandi santi.
Sono meglio i santi, che ne dici?

Comunque, il fatto che si potrebbe definire "paradossale" è che storicamente gli ambiti sigillati nella Chiesa come infallibili (cioè i temi definiti di Fede e di Morale) non sono mai caduti in nessun errore.
I princìpi di Fede e di Morale cristiana non sono mai stati sbagliati.
Invece, certe abitudini momentanee, o certe credenze locali o anche delle "teologie" passeggere di certi cristiani in certe epoche: talvolta possono essere state sbagliate.
Questo è dovuto al fatto che tutti gli uomini possono sbagliare, cristiani o non cristiani.

"la mancanza di trasparenza del vaticano non fa a pugni con il concetto di fede ?"

Dipende da che cosa intendi per "mancanza di trasparenza".
Se qualcuno usa la Chiesa per farsi i propri interessi personali, è ovvio che fa a pugni con la Fede cristiana.
Se qualcuno usa la Chiesa per frodare il prossimo e/o per fare azioni criminali, è ovvio che fa a pugni con la Fede cristiana.
Ma non è la Chiesa che "fa a pugni" con la Fede.

A questo proposito ti consiglio il mio post Chi fa parte della Chiesa Cattolica?.
Forse ti chiarirà alcune cose fondamentali. Link
http://credolachiesauna.blogspot.com/2017/08/chi-fa-parte-della-chiesa-cattolica.html?m=1
Nel Menu del blog puoi inoltre trovare i miei articoli sugli scandali nella Chiesa Cattolica.
Anonimo ha detto…
Il principale problema della chiesa cattolica soprattutto oggi è la scarsa evangelizzazione, l'adagiarsi sulla falsa convinzione di essere "religione più diffusa" e quindi dare per scontato che tutti i "cattolici" sulla carta, siano veramente tali. Non è così. Quindi anziché gridare alla "eresia" ogni volta che intravedono minoranze protestanti, evangelici, TDG, luterani, ecc. bisognerebbe semplicemente rendersi conto che non è realistico pensare che tanti "cattolici nominali" fossero in una condizione migliore, anzi molti di essi scoprono finalmente ed interiorizzano le Scritture e diventano infinitamente più coerenti di quando erano "cattolici" di nome, condizione nella quale erano poco meno che atei, infatti l'eresia più grande è essere falsi cattolici illudendosi di essere giusti.
Francesca ha detto…
Buongiorno Anonimo,
in realtà a partire dal Concilio Vaticano II (tenutosi a Roma dal 1962 al 1965, presenti circa 2400/2500 tra vescovi, cardinali e consulenti da tutto il mondo)
la Chiesa Cattolica parla di Nuova Evangelizzazione , termine che sta ad indicare proprio le diverse iniziative per ri-evangelizzare i cattolici stessi, quelli che tu definisci "nominali" appunto. Conoscere almeno le basi della propria fede (o presunta tale) consente di decidere perlomeno se ci credi o no, giusto per esseri chiari.

Se invece volevi comunicarmi in qualche modo che secondo te il mio post "grida all'eresia"... Beh, mi pare che nelle premesse ho spiegato abbastanza a lungo (anche troppo) che lo scopo dell'articolo è informativo.
Qualche pensatore diceva che oggi è praticamente impossibile essere eretici (rispetto ad una qualsiasi religione), in quanto sono necessarie troppe conoscenze (per poi negarle consapevolmente) ...conoscenze che l'80% della gente NON ha.

Infine... Sul "come" si può conoscere davvero il cristianesimo, bisognerebbe anche specificare che non si può ridurre tutto alla conoscenza culturale o dottrinale. Personalmente ho appreso importanti fondamenti della Fede anche da "vecchiette" semi-analfabete...
Il fare parte di un Popolo, l'appartenenza ad un "popolo che tramanda", è qualcosa di importante nella Chiesa. Non è secondario rispetto allo studio "duro e puro".