I 4 marchi della Chiesa

Una
Santa
Cattolica
Apostolica

Che cosa significano queste parole che ripetiamo ogni domenica a Messa - affermando che ci crediamo?

Dagli Stati Uniti ecco qui di seguito 3 brevi video che trattano l'argomento senza annoiare. Fatti benissimo. Molto piacevoli da seguire. Sottotitolati in italiano in modo perfetto.
Le spiegazioni storiche e teologiche sono esposte con parole semplici.

Il primo video l'avevo già presentato in un precedente post. Ora lo ripropongo con la serie completa.
Realizzati da Ascension Press. Tradotti e sottotitolati dal team di È il Cielo che Regge la Terra. Revisionati da don Giovanni Benvenuto.

Video n. 16 - Perché la Chiesa è Una?
E... se la vera Chiesa è solo una: chi ci dice che è proprio la cattolica? Siamo sicuri?
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Video 17 - Cosa significa "Cattolica e Apostolica" ?
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Video 18 - La Chiesa è Santa? In che senso? ...e come la mettiamo con gli scandali? E con certi cattolici disonesti? E con altri peccatori... mica tanto santi.
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Chi vuole andare oltre le videolezioni semplificate e cominciare ad approfondire queste 4 "qualità" della Chiesa può consultare il Catechismo.
Dal paragrafo 811 al  865 al seguente link CLICCA QUI CATECHISMO

L' argomento non è certo esaurito così ma queste sono le informazioni minime per chi vuole iniziare bene.

Una verità in relazione coi 4 marchi è quella che Papa Francesco ha spiegato anche in una sua omelia:

"Separare Gesù dalla Chiesa sarebbe voler introdurre una «dicotomia assurda», come scrisse il beato Paolo VI (cfr Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 16). Non è possibile «amare il Cristo, ma non la Chiesa, ascoltare il Cristo, ma non la Chiesa, appartenere al Cristo, ma al di fuori della Chiesa» (Ibid.) Infatti è proprio la Chiesa, la grande famiglia di Dio, che ci porta Cristo. La nostra fede non è una dottrina astratta o una filosofia, ma è la relazione vitale e piena con una persona: Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio fattosi uomo, morto e risorto per salvarci e vivo in mezzo a noi. Dove lo possiamo incontrare? Lo incontriamo nella Chiesa, nella nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica". 
(Omelia 1°gennaio 2015, Basilica Vaticana)

Sant'Ignazio di Antiochia (nato 35 d.C. - morto martire 107 d.C. circa), combattendo già allora le prime deviazioni dalla Chiesa di Cristo, scriveva alla comunità di Smirne:
"Nessuno senza il vescovo faccia qualche cosa che concerne la Chiesa. Sia ritenuta valida l'eucaristia che si fa dal vescovo o da chi è da lui delegato. Dove compare il vescovo, là sia la comunità, come là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa cattolica. Senza il vescovo non è lecito né battezzare né fare l'agape; quello che egli approva è gradito a Dio, perché tutto ciò che si fa sia legittimo e sicuro." 
(dalla lettera ai cristiani di Smirne).

Nella lettera ai cristiani di Magnesia scriveva: "Per il rispetto di chi ci ha voluto bisogna obbedire senza ipocrisia alcuna, poichè non si inganna il vescovo visibile, bensì si mentisce a quello invisibile. Non si parla della carne, ma di Dio che conosce le cose invisibili.
Bisogna non solo chiamarsi cristiani, ma esserlo; alcuni parlano sempre del vescovo ma poi agiscono senza di lui. Questi non sembrano essere onesti perchè si riuniscono non validamente contro il precetto".

E ancora, scriveva ai cristiani di Tralle: "So che avete un animo irreprensibile e imperturbabile nella pazienza non per abitudine ma per natura. Me lo ha detto il vostro vescovo Polibio, che per volontà di Dio e di Gesù Cristo è venuto a Smirne (...).
È necessario, come già fate, non operare nulla senza il vescovo, ma sottomettervi anche ai presbiteri come agli apostoli di Gesù Cristo speranza nostra, e in lui vivendo ci ritroveremo".

Nota storica: le lettere di Ignazio fanno parte di quella che si chiama "letteratura cristiana subapostolica", cioè gli scritti dei diretti successori degli Apostoli. Tali successori vengono denominati anche Padri Apostolici, intendendo con tale espressione "contemporanei degli Apostoli". Si tratta della prima generazione di incaricati ufficiali che hanno ricevuto il Deposito della Fede direttamente dagli Apostoli, a loro volta incaricati da Gesù. Gli studi storici, oltre che la semplice lettura del Nuovo Testamento, evidenziano che fin da subito la Chiesa è organizzata, è gerarchica, è attenta a preservare accuratamente il messaggio autentico - e richiama sempre i cristiani all'unità, seguendo le parole di Gesù «perché siano una cosa sola».
Nel Vangelo di Giovanni 17, 20-23 Gesù eleva la sua preghiera al Padre dicendo: "Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me".

Amen.

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