A chi credere? Cosa è davvero "cattolico"?

In questi tempi di confusione riporto una breve istruzione per l'uso di padre Pierre Riches. Tratta da un suo celebre libricino rivolto sia a credenti che a non credenti: agli uni per una corretta formazione cattolica, agli altri come informazione sul nostro Credo.



"Non tutte le affermazioni teologiche hanno lo stesso valore. (...)
Come distinguere il valore di varie affermazioni? 
Dalla nota teologica che si dà all'affermazione in causa (un pò come si dà un voto ad un esame: 30 e lode, 30, 27, 21, ecc. )
Si chiamano dunque note teologiche quelle note che si danno ad affermazioni teologiche per stabilire il loro valore.
Vari teologi danno varie liste; ne do una con degli esempi. Avremo 9 note, o, se volete, 9 voti:

1. Dottrina di fede divina. Esempio (...)
2. Dottrina di fede cattolica definita. Esempio (...)
3. Dottrina di fede cattolica dedotta dal magistero ordinario della Chiesa - in latino "ex magistero ordinario". Esempio (...)
4. Dottrina prossima alla fede. Esempio (...)
5. Dottrina certa. Esempio (...)
6. Dottrina di fede ecclesiastica. Esempio (...)
7. Dottrina comune. Esempio (...)
8. Dottrina più comune. Esempio (...)
9. Dottrina meno comune. Esempio (...)

Queste due ultime note si spiegano da sè. Col passare del tempo, una dottrina più comune può diventare meno comune, e la meno comune diventare comune o addirittura prossima alla fede o di fede.
Ecco perché è interessantissimo studiare la storia dello sviluppo di certi dogmi, di certe definizioni.
I dogmi sono delle formulazioni di verità ritenute dalla Chiesa fondamentali e permanenti, per esempio che <<Dio è Uno e Trino>>.
Studiandone gli sviluppi si capisce come, storicamente e teologicamente, si sia arrivati a certe verità di fede.
La coerenza e la logicità delle dottrine "rivelate" che affiorano attraverso i secoli, e il modo di accoglierle da parte dell'uomo, da parte della Chiesa (per esempio lo sviluppo di certe idee nella Sacra Scrittura, v. cap. 12 e 13)  impressionano per la loro lucidità."

"Ogni cristiano dovrebbe imparare l'abc delle note teologiche per sapere che cosa è tenuto a credere se vuole chiamarsi cattolico. Credo che molti avrebbero delle sorprese, sia positive che negative. La teologia non è per i soli teologi, ma per tutti.
Le fonti essenziali di un tale studio sono:
1) La Bibbia
2) I testi dei Concili Ecumenici
3) Gli scritti dei Padri
4) I libri liturgici, presenti e passati, d'Oriente e d'Occidente ".

Da Pierre Riches, Note di catechismo per ignoranti colti, Gallucci editore




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